INTRODUZIONE

I Riti della Settimana Santa a Taranto costituiscono senz’altro l’evento più importante dell’anno, non solo sotto l’aspetto religioso, ma anche sociale e culturale.
Nei tre giorni del triduo pasquale, dal Giovedì Santo al Sabato Santo, sino alla Veglia di mezzanotte, la città vive in una dimensione atemporale, in cui i frenetici ritmi della vita quotidiana vengono esorcizzati dal lento pellegrinare dei confratelli e di tutti i fedeli.
La pietà popolare, cifra distintiva del popolo tarantino, in quei giorni si estrinseca nelle chiese, nelle vie, nelle piazze in modo corale, partecipato e commosso.
Si può azzardare una considerazione col dire che i tarantini, in questa occasione, ritrovano ogni anno quell’identità, quel senso di appartenenza alla propria città che sembra a volte smarrito o, peggio ancora, rimosso per un malinteso senso delle proprie radici e della propria storia.
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Protagoniste primarie dei Riti sono  due Confraternite: la Confraternita di Maria SS. Addolorata e San Domenico e l'Arciconfraternita del Carmine. Queste da più di due secoli, puntualmente, con lo stesso amore e la stessa devozione, organizzano i toccanti e originali riti con cui si rivivono i drammatici momenti dei dolori della Madonna e della Passione di Cristo: la processione della Addolorata e la processione dei Misteri.
Preliminarmente va detto che i Riti propri della Settimana Santa rappresentano il momento culminante e più visibile di una fase preparatoria che vede impegnate le Confraternite sin dal Mercoledì delle Ceneri.
La Confraternita dell’ Addolorata, come anche quella del Carmine, organizza ogni domenica sera la Via Crucis, vissuta dai confratelli in abito di rito; inoltre particolarmente solenne è la Via Crucis svolta l’ultima domenica di Quaresima, detta un tempo domenica di Passione, lungo via Duomo, nella Città Vecchia sino alla chiesa di San Domenico; la sera del lunedì successivo si svolge, sempre in San Domenico, il Concerto della Passione a Taranto, di marce funebri, eseguito dalla Banda della Marina Militare; il venerdì di Passione ha luogo in San Domenico la secolare funzione della Compassio Virginis o “Via Matris”, secondo il rito dei Servi di Maria, alla cui spiritualità la Confraternita si ricollega, con la solenne partecipazione dell’ Amministrazione, in abito di rito; il lunedì Santo infine si svolge il pio esercizio della meditazione sulle sette parole di Cristo in Croce.
La Settimana Santa però, com’è intesa dai tarantini, vive il primo momento forte la Domenica delle Palme quando, dopo la partecipazione alla Messa del mattino, le due Confraternite in due luoghi diversi, si riuniscono in Assemblea straordinaria, detta “gara, per procedere all’ aggiudicazione dei simboli e delle poste che usciranno in pellegrinaggio e in processione nei giorni del triduo pasquale.
Il tutto ha poi inizio il Giovedì Santo con la “Messa in Coena Domini”, durante la quale avviene il rito della “lavanda dei piedi” a dodici confratelli in abito di rito.
Intanto dalla chiesa del Carmine si sono già avviate le coppie di confratelli per il pellegrinaggio dei “Perdoni.

.- Testo tratto dall' intervento del prof. Antonio Liuzzi, Priore Confraternita dell'Addolorata, su "La Settimana Santa a Taranto", in occasione del Convegno "Settimana Santa in Andalusia, Sicilia, Puglia" tenutosi a Caltanissetta dal 7 al 9 marzo 2009.
- Foto tratte dal web.


Filmato storico
La Settimana Santa a Taranto nel 1949: suggestive immagini riprese nel borgo e nella città vecchia.